[D] Vi sono motivi che ricorrono nel tuo lavoro. Gli animali, sono dei giocattoli ridipinti
di nero. Ma non solo di nero, a Gazoldo, ne hai usato anche di bianchi, e li hai disposti
sulla tastiera di un pianoforte. Sotto i quale avevi collocato una notevole quantità di
armi giocattolo, puntate verso l'alto. Ne risultava un pianoforte pericolosamente minacciato, e
con i tasti diventati lunghe file di animali bianchi e neri. Poi hai posto dei guanti sullo
sgabello del pianista. Titoli l'opera "Domino Theory". Pensi il tuo lavoro possa anche essere letto
in senso politico, sia pure se in senso ampio?
[R] Elémire Zolla, a pag. 124 del suo libro, La nube sul telaio. Ragione e irrazionalità
tra Oriente e Occidente afferma: "L'animale più dell'uomo é prossimo all'Uno, perciò si
trae profitto dalla sua osservazione; tutta la civiltà sciamanica é un tentativo di assimilarsi ad
esso e quando Bodhidharma introdusse il ch'an (o zen) a Shao Lin nel 527, insegnò ai
discepoli l'imitazione fedele delle fiere, fino all'identificazione con le gru, trasformandoli in
campioni di lotta". Nel quotidiano allontanarsi da questi antichi saperi, l'uomo contemporaneo non
sa più avvertire la forza misteriosa degli animali e della loro voce. In passato per
poter entrare in rapporto con gli dei dovevano decifrarne i messaggi. L'attuale conflitto tra l'animalità e
l'umanità dell'uomo é decisivo per l'umanità intera che non sa più comprendere se stessa. Non spetta
all'arte risolvere l'enigma, ma spetta all'arte farsene carico per produrre emozioni, riflessioni, pensieri.
In questo mosaico labirintico; così mi piace definire il lavoro di questi ultimi anni, ho usato più di
una volta animaletti giocattolo in diversi contesti. Il più delle volte dipinti di nero, avvolti dalle tenebre,
o come simulacri imperfetti di animali inesistenti, a volte, disegnati sulla carta come semplici
ombre, sagome, tracce uscite da un sogno o meglio da un vero e proprio incubo. La loro presenza
in "Domino Theory" sulla tastiera del pianoforte nero, in bianco e nero appunto: bianchi sui
tasti bianchi e neri sui tasti neri, mette in evidenza il forte contrasto tra la musicalità evocativa
degli animali e la bestialità distruttrice degli umani. Il lusinghiero sentire primigenio degli animali, la
loro musicalità originaria, fà da contrappunto al gesto minaccioso e distruttivo delle armi, non
della critica, ma della morte. I guanti neri deposti sullo sgabello del pianista segnano drammaticamente
il non luogo a procedere, l'impossibilità dell'evento, la sua fine, la catastrofe imminente o già in
atto in un gioco di domino e di dominio. In questo senso l'opera, nella sua semplice complessità,
assume anche un carattere sottilmente politico nel senso più ampio del
termine.
[D] La presenza dell'essere umano, è sempre accennata dagli indumenti: scarpe,
camicie, a Gazoldo guanti, pantaloni e t-shirt. In "Power of Acrobats" hai creato
un'ambientazione che ricorda allo stesso tempo panni stesi ad asciugare, ed esercizi ad alto rischio, come
di un equilibrista che si esibisse su fili ad alta tensione. E in effetti un cavo elettrico lo
hai sovrapposto alla linea d'orizzonte che separa il cielo di nubi, e la terra nella bella
fotografia che completa l'insieme. Tendi a creare situazioni di lieve tensione, smussate da un
gioco ironico, ma come di un sorridere a denti stretti: che è la sensazione che comunica
la canzoncina di Pinocchio da te usata in loop per il video che faceva parte
dell'installazione "Black Circus" a Casina.
[R] Il termine "Power" nella lingua inglese sta ad indicare, potere, potenza, energia.
Questi diversi significati bene si addicono all'opera presa in esame. In fondo che cosa
rappresenta in questo caso la figura dell'acrobata se non la figura dell'artista? Nel suo fare, nel suo
farsi quotidiano, si assume i rischi di un avventura consapevole e
inconsapevole contemporaneamente. Un filo elettrico ad alta tensione, divide il cielo dalla terra, su
questo cavo di energia si svolge la sfida con un altra forma di potenza: il pensiero dell'artista
sotto le vesti dell'acrobata, ma sullo sfondo una nuvola in controluce ci ricorda il vero e pù
grande potere, quello del Sole. Comprendiamo allora come il colore non sia una proprietà
delle cose, ma della luce, come noi, acrobati o nò, siamo impotenti di fronte a questo
mistero. All'eroe superbo d'occidente non rimane altro che, ironicamente togliersi la divisa
e appenderla ad un filo.
In Black Circus nel video interno all'opera la canzone di Pinocchio sottolinea con sarcasmo
il gioco futtile del chiacchericcio delle galline bianche attorno agli stivali neri collocati al
centro della scena. La canzoncina non descrive l'opera, ma allude sottilmente a situazioni legate
al teatro delle marionette.

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